
Azienda con 200 persone, molte delle quali usano il PC per lavorare collegandosi ad un server dove è installato il gestionale. Se il server si ferma, possono tutti giocare al solitario, anche se è stato rimosso da tutti i PC.
Questo server, fondamentale per l’azienda ha indirizzo IP 192.168.1.1. Nessun problema, all’interno di una rete un IP vale l’altro. E invece no.
Il server smette di funzionare, ma risponde correttamente al PING. Come se tutte le connessioni fossero chiuse, nessuno lo raggiunge più. Vabbè, lo riavvii. Niente. non riesci a collegarti neanche per la gestione. Ti alambicchi il cervello e poi decidi di avviare il network scanner per capire quali porte sono rimaste chiuse sul server. Fai la scansione e ti accorgi che il nome del server “PRODUZIONE” è diventato “ALICEMODEM”.
ALICEMODEM. ALICEMODEM!!!! (parolacce a piacere a profusione)
Apri l’interfaccia web e in effetti un fantastico modem di Alice ti chiede la password di accesso. Scrivi “admin” ed entri.
Per i non avvezzi alle questioni di rete faccio una piccola spiegazione. In una rete gli indirizzi IP devono essere univoci, non è ammesso un indirizzo IP duplicato, se no i pacchetti di dati non sanno dove andare. Immaginate se vi dicessero di andare in via Roma 15 e il navigatore vi chiedesse “in via roma 15 o in via roma 15?” non sapreste dove andare. Altra nozione tecnica: solitamente i router che di mettono a casa per la connessione ad internet hanno indirizzo IP assegnato pari a 192.168.1.1. Avete fatto 1+1?
Ecco questo è il problema. Ma non il solo. Perché un normale router ha anche una funzione che si chiama “DHCP server“; quando un PC viene acceso lui si presenta in rete e chiede “che indirizzo devo utilizzare?” il DHCP server gli risponde “Usa questo indirizzo: 192.168.1.x” e il PC lo usa. Ma se i DHCP server in rete son due, chi assegnerà l’indirizzo? Il primo che capita. Quindi indirizzi duplicati in giro per tutta la rete.
Dove eravamo rimasti? Ah, sì, entrato con la password “admin”. Fatto accesso alle impostazioni di rete, cambiato l’indirizzo IP in uno completamente diverso tipo 192.168.252.15 e disabilitato il DHCP. Salvate le impostazioni e magicamente il server “PRODUZIONE” ha ripreso a funzionare.
L’idea di dare al server più importante dell’azienda l’indirizzo 192.168.1.1 non è stata proprio furba, ma se becco chi si è portato il proprio router di casa in azienda attaccandolo alla rete gli vorrei tanto riservare uno speciale trattamento.
Un commento su “Lo stai facendo sbagliato”
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