Da anni ci insegnano che dobbiamo fare attenzione all’ambiente, che dobbiamo diminuire il nostro impatto, che dobbiamo prenderci cura del pianeta. E allora cannucce di plastica, la demonizzazione del climatizzatore, niente auto Diesel per carità, ma neanche auto a benzina che non siano nuovissime, e tra un po’ niente più caldaie autonome per il riscaldamento negli appartamenti.
Va molto bene avere il teleriscaldamento, è quello a minor impatto.
E per misurare i consumi, oltre alle valvole termostatiche (io uso quelle smart di Netatmo e ho risparmiato un sacco di soldi) è necessario mettere i partitori su ogni termosifone.
Questi dispositivi, in base alle dimensioni del termosifone dove sono installati, misurano quanto calore viene erogato dagli stessi, per poi, dopo adeguati calcoli, ripartire la spesa condominiale su ogni inquilino.
Funzionano a batteria, la lettura avviene via radio ogni anno e, attenzione, ogni 10 anni la batteria arriva a fine vita.
Cosa si fa allora? La cosa normale sarebbe aprire uno sportellino e cambiare la batteria. Eh, no. Si prende il dispositivo, si butta e si cambia con uno nuovo che dura per altri 10 anni. A casa mia ne abbiamo buttati via 5.
Nel mio condominio, che non è tanto grande, ho fatto il conto, ne abbiamo buttati via un totale di 130.
In tutta Torino ci sono circa 500.000 alloggi. (ho cercato e i dati che ho trovato sono di molti anni fa, ma è un numero che ci fa fare due conti “a peso”)
Il teleriscaldamento copre circa il 50% della città (copertura in cittadini, quanti sono gli abitanti), ma non ho trovato dati di quanti siano i condomini con riscaldamento autonomo, immaginiamo la metà dei rimanenti, abbiamo, indicativamente 375.000 appartamenti con sistema di riscaldamento condiviso, mettiamo una media di 4 termosifoni ad appartamento, abbiamo operativi un milione e mezzo di partitori, che ogni 10 anni vanno gettati nell’immondizia, ne vanno comprati nuovi, vanno prodotti, va consumata energia per costruirli, spostarli e così via. Sono 150.000 all’anno.
Ma non sarebbe infinitamente più furbo cambiare solo le batterie? (o caricarle con una porta USB e relativo battery pack? Ma forse dopo 10 anni sarebbero comunque a fine vita)
Non sarebbe infinitamente meno impattante a livello energetico e ambientale?
Ciao! Grazie per aver letto questo post!
Se vuoi rimanere in contatto con me e commentarlo, mi trovi in giro per Internet, seguendo questi link:
– Il canale Telegram dedicato ai commenti “Le Cose“
– Sul mio podcast Pillole di Bit e relativo gruppo Telegram
– Twitter (se non chiude), Mastodon e BlueSky