La cannuccia di carta e il partitore da buttare via

Da anni ci insegnano che dobbiamo fare attenzione all’ambiente, che dobbiamo diminuire il nostro impatto, che dobbiamo prenderci cura del pianeta. E allora cannucce di plastica, la demonizzazione del climatizzatore, niente auto Diesel per carità, ma neanche auto a benzina che non siano nuovissime, e tra un po’ niente più caldaie autonome per il riscaldamento negli appartamenti.

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Forse è un po’ troppo

Sono a 6 ore di fuso dall’Italia, ma Internet mi permette di seguire, non in tempo reale, perché mentre in Italia è mattina io qui dormo, cosa succede in terra natia. Poi, mentre voi dormite, io scrivo questa roba qui sotto.

Volevo farci un Tweet, ma sono troppe parole e troppa rabbia e non ci sta tutto, ecco arrivare in soccorso l’intramontabile blog, qui da quasi 20 anni (è vecchio pure lui).

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Torino, 2024, medio evo

A Torino c’è la ZTL, una zona del centro dentro la quale è vietata la circolazione se non autorizzati. Ci sono le telecamere, se entri dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 10:30 ti arriva la multa a casa.

Ci sono varie esenzioni, una delle quali è entrare e parcheggiare in un parcheggio in struttura. Si entra, si parcheggia e si comunica la targa al gestore del parcheggio. In questo caso la multa non verrà recapitata.

Ne comprendo poco il senso, perché se entro e parcheggio a raso sono multato, se parcheggio in struttura no, ma non importa.

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Un social non è per sempre

Il Brasile ha litigato con (quella schifezza id persona di) Musk. Prima Twitter ha rimosso tutti gli uffici dal Brasile, poi il Brasile ha bloccato l’accesso a Twitter minacciando ritorsioni nei confronti di chi avrebbe cercato di usarlo via VPN.

Ok, il Brasile non è proprio il Paese più liberale del mondo, ma in quanto a blocchi Internet, anche noi con AGCOM non è che siamo messi tanto meglio, se stiamo a guardare il pelo nell’uovo.

In tutto questo, da utente dei social, vedo alcuni campanelli di allarme, piuttosto insistenti, ai quali è necessario prestare attenzione e dare seguito, facendo qualche azione.

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Auto elettrica, per ora mi sa di no

Io adoro le auto elettriche, ne ho guidate alcune per un po’ di km, sono piene di tecnologia, cosa che a me piace, il motore è pazzesco (quelle di un certo livello, ancora di più) e in città sono silenziosissime. Una favola.

Poi ho iniziato a guardarmi intorno per capire se sarebbe potuta essere una alternativa alla mia auto a GPL.

I punti di vista da analizzare sono parecchi e il post sarà lungo, mettetevi comodi.

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Se è rotto vorrei renderlo

Mi è successa una cosa spiacevole.

Ho avuto un problema con la macchinetta del caffè in ufficio (non abbiamo quella con la chiavetta/app/monetine, ma una con la quale ci facciamo il caffè da soli), la riparazione sarà lunga e avevo bisogno di un muletto. Sono stato autorizzato a prendere una di quelle a cialde e, visto che nel entro commerciale dove ho preso le cialde, c’è un noto negozio di casalinghi, sono entrato e ho chiesto se avessero una macchinetta economica di questo tipo. C’era, 70€, presa e portata in ufficio.

Si sa, al lavoro senza caffè è peggio del lavoro senza corrente, quindi, missione compiuta, tutti felici.

Dopo qualche giorno e qualche decina di caffè ci accorgiamo che sotto la macchinetta si fa un lago d’acqua. Controlliamo di aver messo bene il serbatoio, ma nulla cambia.

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Wi-Fi nelle strutture ricettive

È una cosa che capita sempre più spesso. Vado in hotel da qualche parte, per piacere o per lavoro, cerco la Wi-Fi, mi collego e poco dopo scendono le madonne perché c’è qualche problema.

Parto dalla questione tecnica (lavoro nelle reti da anni), per poi arrivare al perché nelle strutture ricettive è necessario che il WiFi ci sia e funzioni bene al servizio degli ospiti, al pari della pulizia della stanza, della disponibilità del bagno e della corrente elettrica.

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Viaggiare in autostrada

Ho dovuto affrontare quasi 2000 km di autostrada in 5gg e, mio malgrado, mi sono scontrato con un problema enorme: gli automobilisti non sanno guidare in autostrada (anche in città, ma a 130km/h, in tanti insieme, è peggio).

L’autostrada è uno dei posti più noiosi, pericolosi e antipatici dove ci si possa trovare, indipendentemente dal livello del lusso dell’auto dentro la quale si sta viaggiando. Una lunga striscia di asfalto dove si è alla mercé di migliaia di altri automobilisti per molte ore, senza alcun tipo di divertimento, senza potersi distrarre, con l’unico scopo di arrivare da A a B. Guidare in montagna è molto meglio, magari in moto.

Per affrontare questo dramma, è necessario sapere come farlo, farlo bene tutti e partire preparati. Forse posso sembrare un po’ il professorone che vuole spiegare le cose, ma dopo quasi 30 anni di patente (so’ vecchio) e abbondante mezzo milione di km sulle spalle, credo di poter dire qualcosina.

Mettetevi comodi.

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CarPlay in vecchie auto

Ho una “vecchia” automobile. La mia FIAT Tipo è il modello del 2015 e nel 2015, per FIAT non esisteva CarPlay, che in effetti è uscito l’anno prima. Così il mio sistema uConnect, assolutamente non aggiornabile, ha un display LCD e il bluetooth, ma non permette altro che vedere il titolo della canzone in riproduzione. Se voglio il navigatore devo prendere il telefono, metterlo su un supporto esterno e attivare l’app dedicata.

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Il controller Elite2 per la Xbox

Avevo preso il controller per la Xbox in edizione limitata in occasione dell’uscita di Forza Horizon. Bellissimo:

Purtroppo ha iniziato ad avere un problema. Il grilletto di sinistra, quello che nei videogiochi di guida si usa per il freno, resta incollato a fondo scala per più del tempo necessario quando lascio il dito, cosa che nel gioco fa casini con le staccate in pista. Con tristezza, ho deciso che non lo posso più usare (lo smonterò per capire se si può pulire)

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Il digitale c’è, ma non si vede

Storie di ordinaria anti digitalizzazione del servizio sanitario in Piemonte.

Ho dovuto fare una terapia in un ospedale in Torino, afferente all’ASL “Città di Torino”, a fine terapia mi sono stati prescritti degli esami del sangue che non mi potevano essere fatti lì, ma dovevo arrangiarmi io per farmeli fare.

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Il citofono evoluto

Attenzione! Lavorare con la corrente è pericoloso! Se non sai dove mettere le mani fai fare il lavoro a un professionista, io non sono responsabile se ti fai male.

Erano anni che volevo farmi un sistema un po’ smart per la gestione del citofono di casa, essenzialmente volevo queste funzionalità:

  • Aprire il portone con un pulsante senza chiave, anche da fuori casa
  • Avere la notifica del suono del campanello sul telefono, anche da fuori casa
  • Poter disattivare l’orrendo suono del citofono in casa, una volta attivata la notifica sul telefono

In commercio non ho mai trovato nulla che facesse al caso mio e, mettermi a giocare con i fili del citofono condominiale, per mio conto l’ho sempre visto come problematico, soprattutto con il rischio di fare danni all’impianto del condominio.

A casa nuova però ho chiesto all’elettricista di lasciare una cassetta di derivazione vuota con una canalina diretta dal citofono e una coppia di fili con la 220V, che non si sa mai

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Password, una guida rapida

Avere cura delle proprie password è importante, qui una rapida lista di cose da fare per correre meno pericoli possibili.

  • Dotatevi di un password manager e mettete una password di sblocco lunga e robusta, facile da memorizzare, tipo 4 parole tra di loro scollegate. Inframezzate qualche carattere speciale. Se avete una chiavetta tipo Yubikey per sbloccarlo, meglio.
  • Usate una password diversa per accedere ad ogni sito e servizio.
  • Fate generare le password dal password manager, 24-30 caratteri con tutti i set disponibili (lettere minuscole, maiuscole, numeri, simboli), se le ricorda il password manager e le inserisce lui per voi, non vi preoccupate.
  • Usate l’autenticazione a due fattori ovunque, appoggiandovi a una sistema diverso dal password manager.
  • Se avete una chiavetta per il secondo fattore è ancora meglio dell’app che genera i numeretti.
  • Se dovete usare una password che dovete scrivere spesso, vale la regola di 4-5 parole non collegate tra di loro, in modo che possa essere memorizzata facilmente, ma che sia molto lunga. Inframezzate qualche carattere speciale.
  • Le password non vanno mai condivise con nessuno, un po’ come le mutande o lo spazzolino.
  • Non è necessario fare un cambio regolare di password, a meno che non si venga a conoscenza che queste siano uscite in qualche modo.

Ciao! Grazie per aver letto questo post!
Se vuoi rimanere in contatto con me e commentarlo, mi trovi in giro per Internet, seguendo questi link:
– Il canale Telegram dedicato ai commenti “Le Cose
– Sul mio podcast Pillole di Bit e relativo gruppo Telegram
Twitter (se non chiude), Mastodon e BlueSky

Avere cura dei propri dati

Parto da un articolo letto sul giornale, che a causa di un furto, Bebe Vio, la nota fiorettista, ha perso la tesi alla quale stava lavorando da mesi.

Perdere dati è sempre un dramma, quando sono importanti è peggio. Il livello dell’importanza ogni persona o azienda lo dà in base al danno che questa perdita genera (tempo perso, mancanza di una consegna, perdita di un cliente, fermo della produzione, …).

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Pagare in digitale è ancora un problema

L’altro giorno sono andato al supermercato a compare quattro cose veloci, in cassa ho tirato fuori il telefono, ho pagato con Apple Pay e sono andato via alla velocità della luce. Ho pensato che rispetto al pagamento con contante, il pagare con telefono. o orologio sia maledettamente più veloce e comodo e ci ho fatto un twweet:

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Pensiamo solo ai soldi

Oggi ho visto questa foto di una pagina di giornale su Twitter

Tutto il contenuto di questa pagina mi ha fatto andare il sangue al cervello. I proprietari dei locali che ci hanno pensato, il giornalista che lo ha scritto, il sindaco di Arbus (VS) che ci ha messo il carico. Tutta gente che lavora e ha uno stipendio, aggiungerei.

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Autenticazione a due fattori

No, non servono due persone che lavorano in aziende agricole per accedere a una servizio.

Ha suscitato scalpore la notizia che quella strana persona che dirige Twitter ha deciso di togliere l’autenticazione a due fattoria via SMS per chi non paga.

A me ha suscitato più terrore quando ho letto che meno del 3% degli utenti di Twitter usa l’autenticazione a due fattori.

Messaggio per te che stai leggendo: se non lo hai fatto, prenditi del tempo e attiva l’autenticazione a due fattori (abbreviata in 2FA), fai un giro su tutti i siti dove sei registrato e attivala. Qui sotto troverai un po’ di informazioni.

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Sistemi esposti, patch e attacchi

Vorrei dire due cose sulla questione che ha tenuto banco mediatico e politico nel primo fine settimana di febbraio 2023: il fantomatico attacco hacker mirato alle istituzioni e altri sistemi informatici Italiani. Potremmo definirla una fake news. Tanto rumore per una normale attività di malware che gira sulla rete.

Partiamo dall’inizio.

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Cambiare casella di posta

Se il tuo attuale provider di posta non ti piace, perché ad esempio ha un disservizio di due o più giorni consecutivi e non ti permette di lavorare*, sei sempre in tempo a cercare un provider più serio dove migrare la tua posta.

(Se siete su Libero, questo lavoro lo potete fare quando il servizio torna, ovviamente)

Ma prima lasciatemi dire due cose sulla casella di posta elettronica.

A mio personale parere, che può differire dal parere di altri, la posta elettronica, soprattutto se usata a fini aziendali, deve avere alcune caratteristiche importanti.

La prima è che deve essere priva di pubblicità, la seconda è che dovrebbe avere il dominio registrato dall’azienda che la utilizza.

Per rispettare questi due vincoli si cade per forza su un sistema di posta elettronica a pagamento, unico che ti permette di avere le caselle di posta con il proprio dominio.

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La neve e le automobili

Vivo in una città del nord Italia dove ogni tanto, sempre più raramente, capita che nevichi. È successo proprio giovedì 15 dicembre 2022 e per tornare a casa, pur uscendo prima del solito, al posto dei consueti 25 minuti ci ho messo un’ora e mezza.

Sorvolo sulla pessima gestione del Comune di Torino e della Città Metropolitana di Torino (quello che una volta era la Provincia), completamente impreparato, come se fosse una qualunque città del Madagascar dove la neve neanche sanno cosa sia, vorrei soffermarmi su una cosa importante delle automobili, che spesso tendiamo a sottovalutare: gli pneumatici.

(Sì l’articolo giusto è quello, anche se, secondo me suona male)

Gli pneumatici sono l’unico tramite con il quale l’automobile imprime le forze a terra per accelerare, frenare e mantenere la traiettoria in curva.

Il contatto tra lo pneumatico e l’asfalto, con il conseguente attrito che ne deriva, è l’unico modo che abbiamo per gestire il movimento dei veicolo.

Abbiamo 4 pneumatici che toccano l’asfalto per una superficie totale di circa una carta di credito ciascuno, poi, a seconda della larghezza degli stessi la superficie può cambiare leggermente.

Quando questo contatto viene a mancare, perdiamo il controllo e l’auto va dove le pare (no, non dove le pare, ma dove l’inerzia che ha accumulato la porta, e solitamente la porta a battere da qualche parte, che sia un albero, un guardrail, un fosso, un’altra auto o altro)

È necessario che il contatto pneumatico-asfalto sia sempre mantenuto.

Sull’asciutto è tutto facile, se non si esagera

Sul bagnato le cose diventano più complicate, perché all’aumentare della velocità si accumula dell’acqua tra pneumatico e asfalto, acqua che deve essere smaltita. Ed ecco il motivo per cui gli pneumatici hanno il battistrada, quel disegno fatto di tasselli e solchi. Serve per incanalare l’acqua e non perdere mai il contatto con l’asfalto anche sul bagnato.

Non so se guardate la F1, ma loro, che possono fare quanti cambi gomme vogliono, se è asciutto viaggiano con le gomme lisce, se piove, mettono quelle col battistrada scanalato.

Pian piano, con l’utilizzo, le gomme si consumano, il battistrada diventa più sottile e le scanalature diventano meno profonde, lo smaltimento dell’acqua diminuisce, fino ad essere inefficace e poi si genera l’acquaplaning.

L’acquaplaning è quando lo pneumatico non ha più contatto con l’asfalto e viene diviso da esso da uno strato di acqua, a questo punto, qualunque cosa si faccia (sterzare, accelerare, frenare), non avrà effetto sul comportamento della vettura sulla strada. L’ho provato in un corso di guida sicura (cosa che tutti, a scuola giuda dovrebbero fare) e vi assicuro che anche in un posto controllato, non è piacevole.

Prima cosa importante: quando sono esauriti, gli pneumatici vanno cambiati

Se le gomme non sono gonfiate nel modo giusto, oltre ad avere un’usura anomala, la superficie di contatto diminuisce. Solo la parte centrale se troppo gonfia, solo le due parti laterali se troppo sgonfie. Questo fa sì che la resa cala, oltre ad vere un maggior consumo della gomma e di carburante

Seconda cosa importante: la pressione delle gomme va controllate regolarmente.

Poi arriva l’inverno, con il freddo capita di trovare l’asfalto gelato o innevato.

Le gomme normali, dette comunemente estive, iniziano a soffrire.

Sull’asfalto freddo non riescono a scaldarsi e diminuiscono parecchio l’aderenza

Sulla neve, anche se poca, i solchi del battistrada si riempiono e la gomma diventa di fatto una slick, una gomma liscia, che cerca di mantenere stabile un’auto su una superficie molto scivolosa. Poi succede come l’auto davanti a me l’altro giorno che con pochi cm di neve a terra, a 10 km/h non riusciva a fare neanche una rotonda e andava sempre verso l’esterno.

Quando lo pneumatico perde aderenza i sistemi elettronici dell’auto, come ABS (il sistema che controlla la frenata), ESP (il sistema che evita che l’auto vada in “testacoda”) e ASR (il sistema che limita il pattinamento delle ruote motrici in accelerazione) intervengono. Ma se tutti gli pneumatici hanno perso aderenza, non c’è sistema elettronico che tenga, tenetelo bene a mente.

Che si fa?

Si cambiano le gomme e si mettono quelle invernali, che sono sensibilmente diverse. Sulla gomma c’è l’indicazione “M+S” che sta per Mud + Snow, fango e neve.

Hanno una mescola più morbida e scaldano meglio anche su asfalto freddo, ma ovviamente si consumano prima, se non sono tolte in estate.

Hanno un battistrada differente, fatto in modo che scarichi anche la neve a ogni giro completo (guardate una vettura in montagna con le gomme invernali, non la vedrete con il battistrada intuppato di neve, ma sarà molto più libero)

Il battistrada, inoltre, morde meglio sulla neve, lo si sente proprio, e permette di muoversi sia nella neve fresca che in quella compatta. Non fanno le magie, ma salvano. Nei casi più gravi salvano solo le catene.

Ma cambiare le gomme ogni 6 mesi è una rottura di scatole. La coda dal gommista, ci va un posto dove tenerle, poi invecchiano e così via.

Esistono le gomme 4 stagioni, che vanno bene sempre, sono un po’ più rumorose delle estive, durano un po’ meno (dicono, io ci ho fatto 80.000km), se la cavano bene sul bagnato e salvano sulla neve in città, non fanno le magie, ma permettono di impostare una traiettoria, mantenerla, riuscire a rallentare ed evitare di rimanere impatanati in pochi cm di neve. Ovviamente sono meno specializzate delle invernali e non sono eccellenti come quelle specifiche nelle condizioni più difficili.

Terza cosa importante: in inverno, obbligo o no, montate le gomme giuste, che la neve non avvisa, lei arriva e poi uscire da un fosso non è cosa banale.

Da La Stampa del 17/12/2022, in riferimento alla nevicata del 15/12/2022

Una vecchia pubblicità di pneumatici diceva “la potenza è nulla senza il controllo” (la qualità dei video è penosa, non ho trovato di meglio). Anche se avete solo 50CV, se non avete il controllo, è tutto più pericoloso.

Ricordatevi, se c’è poca aderenza l’acceleratore va accarezzato, si devono usare le marce alte per evitare di scaricare troppa coppia a terra che fa perdere aderenza, i freni si devono usare il meno possibile, usando invece il freno motore e, oltre ad andare piano, senza fare gli splendidi, si deve stare molto distanti dalle auto davanti, perché gli spazi di frenata sono enormemente più lunghi del solito.

Montate le gomme giuste, tenetele alla giusta pressione, cambiatele quando sono vecchie.
Se vi bloccate in mezzo alla strada per la neve, perché non avete le gomme giuste, non solo siete voi ad avere un problema, ma lo state generando a tutti quelli che state bloccando. E magari tra di loro c’è un mezzo di soccorso che è ben attrezzato, potrebbe circolare comodamente e deve raggiungere qualcuno, ma non lo raggiungerà, per colpa vostra.

Ciao! Grazie per aver letto questo post!
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